Zenobia Augusta ?

Annie e Maurice Sartre

Zénobie

de Palmyre à Rome

Perrin 2014

Augusta è il titolo ambito da Zenobia

Zenobia Augusta ?

Zenobia Augusta ?

Zenobia Regina ?

Secondo gli autori, Zenobia non desiderava l’indipendenza, ma mirava alla corona imperiale per il figlio, ambizione non irragionevole vista la situazione interna di Roma. Del resto l’Oriente aveva già dato imperatori come Eliogabalo e Alessandro Severo. Anche l’esperienza in Gallia di Vittoria e Tetrico la confortava in questo senso.  Ma non vi fu una Zenobia Augusta, perché Aureliano infranse questo sogno.

Lo studio che ci viene qui presentato è condotto con dovizia di citazioni e corrispondenze archeologiche. Gli autori raccontano la storia di questa donna straordinaria e analizzano le leggende che, fin dall’antichità, sono sorte attorno a questo personaggio in varie epoche e in diversi luoghi, in Occidente come in Oriente. Figura, per altro, emblematica del confronto tra civiltà contigue e, spesso, in contrapposizione.

SINTESI

Preambolo

Quel poco che sappiamo di Zenobia, resa celebre dal mito più che dalla storia, ci viene quasi esclusivamente dalla Historia Augusta. Perché studiarla? Perché è la storia di una donna politica in un mondo interamente di uomini; perché studiare Zenobia significa studiare Palmira e la Siria in un periodo tormentato, il III secolo dopo Cristo, quando questa zona era al confine tra l’impero romano e la pressione militare dei Persi Sassanidi.

Prima Parte – Zenobia nella storia

Un trionfo a Roma (274 d.C.)

 La Historia Augusta ci dà un racconto dettagliato del Trionfo di Aureliano in cui compaiono Tetrico e Zenobia in catene. Altri autori posteriori riprendono il racconto dell’Historia Augusta. Importante tra loro è Zosimo. Le fonti in genere sono letterarie e le zone d’ombra rimangono ancora molto estese.

Da Tadmor del deserto alla colonia Palmira

 Palmira ha una storia risalente al XIX secolo a.C.; sorge in un luogo che è punto di confluenza di una rete idrica di una vasta regione, così che molti popoli vi si stabilirono e si fusero nella città di Palmira. Dopo un millennio di oscurità la città si sviluppò autonomamente, finché arrivò l’impero romano, di cui Palmira non costituisce uno stato-cliente come altri, ma diventò città romana con stesso statuto di altre città orientali che prevedeva alcuni privilegi, tranne quello della libertà.
Due sono i tratti specifici di questa città: i testi giuridici bilingui (greco-aramaico) e la forte originalità culturale. Odenato e Zenobia sono portatori di una doppia cultura, quella semitica e quella greco-romana.

La crisi dell’Impero e l’ascesa di Odenato di Palmira

L’ascesa di Odenato va inquadrata nella crisi dell’impero romano del III secolo. Ad est, infatti, i Sassanidi con Ardashir fanno pressione e scorrerie sulle province della Mesopotamia, Cappadocia, Siria, approfittando della debolezza romana dovuta all’instabilità politica e alle contese per il trono imperiale (periodo dei Severi, Massimino, Gordiano III).
In questa situazione Odenato con il figlio Hairan fanno fronte alle campagne militari de Shapur, il nuovo re dei re.
Odenato è figlio di un palmireno che ha ottenuto la cittadinanza al tempo delle lotte tra Settimio e Pescennio Nigro, governatore di Siria. I suoi titoli sono: princeps Palmyrenorum in quanto tra i notabili e i più ricchi abitanti di Palmira; esarca, che esplica l’esercizio di autorità militare e politica sul territorio della città contro gli attacchi di nomadi e Persi; clarissimus (anche per il figlio Hairan) che può comandare truppe romane. Tutti premi per la sua opera di difesa dei confini dell’impero. La vittoria sui Persiani procura grande prestigio a Odenato e al figlio, che possono essere considerati i difensori dell’impero. Forse Odenato aveva l’ambizione di diventare l’alleato di Roma con un suo regno autonomo? Certo è che il titolo di re dei re gli viene dall’aver vinto il re persiano.
La morte di Odenato, forse assassinato, rimane nel mistero, ma porta due certe conseguenze: la Siria rimane senza difensori e Palmira passa per successione sotto la guida di Zenobia e del figlio Vaballato.

Zenobia e i suoi

Entra in scena dopo il marito. Si tramandano il suo aspetto virile, il suo coraggio, il suo essere guerriera e cacciatrice; il suo ritratto è frutto letterario. Le sue origini sono oscure, anche se per sposare Odenato doveva essere di  non bassa estrazione sociale. Tre le notizie certe: era moglie di Odenato, figlia di Antioco, madre di Wahballath.

Septimia Zenobia Augusta

Zenobia e suo figlio appartengono al ceto senatoriale; Vaballato compare anche come imperator e dux Romanorum con il potere di dirigere truppe romane e governare province. I due continuano  nel ruolo di difensori della Siria contro le incursioni dei Persiani. Zenobia sa assicurarsi il controllo della Siria e si adopera per legare a Vaballato, nuovo Augusto, i governatori provinciali in Siria.
Conquista l’Arabia romana diretta verso l’Egitto. La conquista dell’Egitto risponde ad ambizioni politiche e a ragioni economiche (i Persiani avevano reso difficile l’accesso al golfo Persico ed era vitale trovare altre rotte commerciali).
Ancora non era avvenuta la rottura con Aureliano, siamo negli anni 270-272. La valutazione, che si mostrerà errata, delle difficoltà interne alla corte imperiale dà il via alle aspirazioni di Zenobia: mettere Aureliano di fronte al fatto compiuto di un nuovo Augusto nella persona di suo figlio ( e automaticamente avrebbe acquisito il titolo di Augusta in quanto madre dell’imperatore); non si tratta di secessione dall’impero, ma di un tentativo di accedere alla porpora imperiale.

La città di Zenobia

La maggior parte dei monumenti sono stati costruiti prima di Odenato; con lui e Zenobia Palmira arriva al massimo della sua potenza, ma è anche l’apogeo della sua potenza economica? Il quadro urbano è in continua elaborazione: a sud del wadi rimane la città ellenistica, mentre a nord si sviluppa quella nuova.
<Nei primi due secoli d.C. I notabili di Palmira arricchiti con i commerci, costruiscono e allargano la città, che prende l’aspetto che conservava al tempo di Zenobia. Questi gli elementi più importanti: il colonnato, il tetrapilo, l’arco, l’agorà, le terme, fontane, il tempio di Nabu rinnovato, il teatro, il ginnasio, un anfiteatro, una zona residenziale con grandi ville. Una città circondata dalle sue necropoli con tombe a torre che ospitavano fino a 700 defunti. Le ricche decorazioni dovevano ostentare la opulenza dei proprietari.
Per quanto riguarda la religione, a Palmira vi erano molti dei e molti santuari. I templi nel corso degli anni furono rinnovati fino ad assumere l’aspetto greco-romano. L’iconografia testimonia scene di sacrifici e di processioni, la presenza di cittadini-sacerdoti tra i quali importanti erano i simposiarchi con la funzione di organizzare banchetti rifornendo dei e uomini di cibo ed altro: vino olio incenso… Tra i tanti dei vi sono anche quelli importati dalla Grecia, che tuttavia hanno subito una trasformazione che testimonia una koiné culturale di ampio respiro.
La città è un porto nel deserto, l’oasi permette di nutrire la sua popolazione, ma nulla più, non ha certo prodotti da vendere, ma la sua posizione a metà tra la costa mediterranea e l’Eufrate fa sì che i Palmireni possano mettersi al servizio di chi vuole commerciare con la Mesopotamia fornendo mezzi di trasporto, cammelli, protezione militare. Anche i Palmireni commerciano in proprio. Inoltre Palmira preleva tasse dalle merci all’entrata e all’uscita dalla città.
Alla metà del III secolo Palmira trae profitto da tre secoli di posizione favorevole e da risorse impiegate in modo intelligente.
Questa ricchezza privata e pubblica spiega l’eccezionale sviluppo della città nei suoi splendidi monumenti e nelle case lussuose.

Cultura e religione alla corte di Zenobia

Sul tema esistono poche fonti; è probabile che esistesse un interesse per le due religioni monoteiste, filtrate dalla cultura greca: il cristianesimo e il manicheismo; per Zenobia si tratta di una sua spiccata curiosità per i nuovi culti, ma non è probabile da parte sua l’abbandono della religione tradizionale.
La lingua usuale  di Roma in Oriente era il greco, ma una particolarità di Palmira rimane l’uso congiunto dell’aramaico scritto sia per testi ufficiali che per scritture private. Rimane evanescente un cerchio di intellettuali attorno a Longino, unico personaggio citato è Cassio Longino.
Siamo di fronte ad una società originale sospesa tra tradizioni semitiche e modernità greco-romana.

La caduta

Aureliano è il tipico imperatore del terzo secolo: soldato di carriera acquista potere grazie alla propria bravura, alla capacità di comando e all’attività di respingimento dei barbari. La sua famiglia appartiene al colonato (concessione di un lotto di terreno ad un contadino in cambio di parte del raccolto e di corvées) e dunque di origini modeste. Proclamato imperatore non si occupa subito dell’Oriente,  impegnato contro le invasioni e con la necessità di consolidare il suo potere a Roma. Poi riconquista l’Egitto e si dirige verso Palmira che conquista. Mentre Aureliano corre sul Danubio a difendere le frontiere Palmira si ribella: i promotori non vogliono l’indipendenza, ma ambiscono al titolo imperiale per quanto riguarda l’Oriente. Palmira è definitivamente sconfitta dai Romani.
La crisi della città era in atto già prima della caduta a causa della forte pressione dei Persiani.

Una regina in esilio

Molti racconti, molte ipotesi su Zenobia a Roma, ma nessuna prova certa sul luogo di una sua residenza, sulla sua vita successiva alla cattura, ammesso che non sia stata uccisa dopo il trionfo di Aureliano.

 

Seconda parte – Una regina da leggenda

Il mistero della fine di Zenobia ha permesso di costruire delle storie fantastiche sul suo destino. L’Historia Augusta è l’archetipo delle successive narrazioni. Già da allora circolavano clichés che si sono protratti fino ai nostri giorni. Dalle antiche storie emergono tre filoni:

  1. la donna virtuosa e virile
  2. la donna che pur subendo assalti di amore e gelosia resta virtuosa
  3. la donna del deserto, un’orientale affascinante – ed è questo aspetto che viene privilegiato nei moderni romanzi, che adottano una combinazione di esotismo e anticolonialismo.

Vengono poi presentati esempi tratti dalla letteratura, dalla pittura, dal teatro, dal cinema che raccontano vari aspetti di questa regina:

  • Zenobia «donna forte»
  • Zenobia tra fantasia e storia
  • Zenobia, eroina romantica e orientale
  • Da parte della Siria: Zenobia, eroina nazionale

 

Epilogo – Palmira dopo Zenobia

Dopo la caduta la città rimase sotto sorveglianza e per qualche secolo fu ancora rilevante per la sua posizione strategica. A parte questo aspetto, che garantì al luogo la sopravvivenza di qualche attività, nel corso del tempo perse la sua importanza diventando una modesta città dal passato glorioso. Il suo ricordo permane però vivace e dalla fine del XVII secolo comincia la sua riscoperta.

condividi!
  • Print
  • Facebook
  • Twitter
  • RSS
Questa voce è stata pubblicata in romanzi, saggi e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.