Tony Bellotto
Bellini e gli spiriti
Traduzione di Cinzia Buffa
La Biblioteca di Repubblica-L’Espresso 2014
Bellini è un investigatore non più giovane, cinico e disilluso, piuttosto superficiale e sboccato; le sue aspirazioni sono primordiali ed il sesso è praticamente in cima alla lista. Del resto tutto il romanzo è infarcito di volgarità e non brilla certo per raffinatezza, la storia narrata ha risvolti sordidi (però è abbastanza normale trattando di crimini), ma la trama è ben strutturata e molto “cinematografica”, adatta a trasformarsi in una di quelle serie poliziesche che ormai infestano i programmi di ogni tipo. E come a volte si ha voglia di veder qualcosa da dimenticare rapidamente, così, almeno per me, funziona questo libro.
C’è da dire che, alla fine, la narrazione si addolcisce e diviene meno greve; il nostro personaggio si rivela meno rozzo di quel che sembrava e la storia si arricchisce di toni più intimi.
Dal risvolto di copertina: « … denuncia di omicidio [anonima]. La vittima è l’avvocato Arlindo Galvet, morto durante la maratona di San Silvestro cadendo stecchito a terra, senza causa apparente. Pericolosamente diviso tra questo cliente fantasmagorico, le avventure amorose e la mafia cinese, il famoso detective Remo Bellini (un brasiliano di origini italiane) ha una gran bella gatta da pelare. Tra inseguimenti nel quartiere Libertade, il quartiere orientale di San Paolo, e visite a un centro spiritista (tutto sempre con il sottofondo dei blues) Bellini comincia ad ammettere che le forze dell’altro mondo potrebbero anche dargli una mano a risolvere il caso.»
L’autore è nato a San Paolo; è anche chitarrista e compositore del gruppo rock brasiliano Titãs.
«I Titãs (titani) sono uno dei principali gruppi rock brasiliani, si sono formati a São Paulo nel 1982 (all’inizio si chiamavano Titãs do Lê-iê) con Arnaldo Antunes (voce e principale autore delle canzoni), Ciro Pessoa (voce), Paulo Miklos (voce, sax), Marcelo Fromer (chitarra), Sérgio Brito (tastiere), Toni Belotto (chitarra), Branco Melo (voce), Nando Reis (basso), e André Jung (batteria).
Negli anni la loro musica ha subito una evoluzione verso il pop, affermata in particolare con il disco Acustico, del 1997 (dove ovviamente suonavano i loro successi principalmente con strumenti acustici) che ha venduto in Brasile oltre un milione e mezzo di copie.
Il fondatore dei Titãs Arnaldo Antunes ha lasciato il gruppo a metà degli anni ’90 e nel 2000, con Carlinhos Brown e Marisa Monte ha dato vita al progetto Tribalistas, che ha avuto un grande successo internazionale, anche in Italia, dove il brano Ja sei namorar è entrato nella programmazione di tutte le radio, contribuendo ad un ritorno di popolarità per la musica brasiliana.» (da http://www.musicaememoria.com/titas_os_cegos_do_castelo.htm)
Bellini, il personaggio di tutti i suoi gialli, ha avuto un grande successo ed è diventato il protagonista di film e di una serie televisiva.