Qiu Xiaolong
La ragazza che danzava per Mao
Traduzione di Fabio Zucchella
Marsilio 2012
É sui giornali di questi giorni la vicenda del governatore Bo Xilai e consorte; qualcuno chiede: «Ma che succede in questa Cina “comunista-capitalista” di oggi?».
Ho appena finito un poliziesco in cui l’ispettore Chen Cao si aggira, tra disincanto e consapevolezza di essere un poliziotto che agisce «… all’interno di un sistema, e per il sistema…», in una Shanghai dove il divario tra ricchi e poveri è abissale, dove la corruzione dilaga, dove gli affaristi fanno, appunto, affari d’oro.
E dove, come nel resto della Cina, la figura di Mao pervade ogni angolo ed ogni animo, sia nell’odio che nell’idolatria, perché Cina e Mao sono tutt’uno, anzi Cina e mito di Mao.
Ma anche è la Cina dove i rancori seminati dalla Rivoluzione Culturale e dalla Banda dei Quattro sono ancora vivi. E Mao è il moderno imperatore che degli imperatori cinesi ha preso ogni aspetto, dalla vita ricca di agi all’uso delle donne come oggetti di piacere, dalla crudeltà verso gli oppositori al delirio di onnipotenza. Perfino la vicenda qui narrata ha la sua chiave nella figura di Mao.
Trama avvincente anche se poco verosimile, almeno secondo certi parametri: il lettore occidentale la segue con un effetto di straniamento, come se quel che si legge succedesse in un mondo parallelo in cui si riconoscono gli ingredienti, perché appartengono al mondo contemporaneo, ma vengono mescolati con uno strano condimento, da alieni.
«Un racconto coraggioso, che combina perfettamente un’indagine intellettuale al thriller adrenalinico. Questo romanzo è molto di più di un poliziesco: offre uno spunto di riflessione sul potere, il mito e la forza di rimozione della storia» (THE INDEPENDENT).
Dai risvolti di copertina:
– «La giovane Jiao, nipote di una delle favorite di Mao, si è trasferita in un lussuoso quartiere di Shanghai e conduce una vita dispendiosa… La sicurezza interna sospetta che sia in possesso di documenti compromettenti, che potrebbero danneggiare la reputazione del Grande Timoniere, e il Partito. Un nuovo caso “politicamente sensibile” per l’ispettore capo Chen Cao…»
– «QIU XIAOLONG, scrittore e traduttore, è nato a Shanghai e dal 1989 vive negli Stati Uniti, dove insegna letteratura cinese alla Washington University di Saint Louis. Della serie dell’ispettore Chen, Marsilio ha già pubblicato La misteriosa morte della compagna Guan, Visto per Shanghai, Quando il rosso è nero, Ratti rossi, Di seta e di sangue, oltre al romanzo Il Vicolo della Polvere Rossa.»