Serenissima Repubblica

Serenissima Repubblica è Venezia:

Venezia Serenissima

Repubblica Serenissima

 

Questa è d’ogni alto ben nido fecondo

Vinetia: et tal che chi lei vede, stima

Veder raccolto in breve spatio il mondo

 

Tratta da due volumi di incisioni acquarellate di Giacomo Franco, editi a Venezia nel 1610 e 1614. (Frederic C. Lane, Storia di Venezia, Einaudi 1978, trad. di Franco Salvatorelli)

L’immagine della Serenissima come un piccolo spazio in cui è raccolto il mondo è quanto mai suggestiva ed anche se ci arriva dal XVII secolo conserva tutta la sua attrattiva: la vocazione internazionale di Venezia ha una lunga storia che non può essere abbandonata se vogliamo la sua salvezza. Continua a leggere

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Fragilità veneziana

Fragilità veneziana: lo studio di Carlo Giupponi mette al centro della sua ricerca questo aspetto.

risolvere la fragilità veneziana

Fragilità veneziana: quale futuro per la città e la sua laguna?

La fragilità veneziana è strettamente legata alla sua storia e a ciò che sta succedendo nel mondo-, come scrive Luca Mercalli nella prefazione «Venezia […] ha interazioni fortissime e indissolubili con il suo ambiente locale – la laguna- e con quello globale – gli oceani e il clima – e ancora, segue un modello di sviluppo basato sul turismo, che è un altro fenomeno globale molto dipendente da altri fattori. L’aumento del livello marino, dovuto all’epocale cambiamento climatico innescato dalle attività umane, aggiunge una nuova variabile in grado di mutare totalmente la traiettoria dei futuri veneziani…». Continua a leggere

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Rifugio lagunare

Rifugio lagunare si potrebbe definire la distesa d’acqua che si stende tra i lidi e la linea costiera alto adriatica. È un rifugio lagunare per fuggiaschi di varie epoche e da varie invasioni, Unni, Longobardi.

Venezia e laguna

Venezia nasce come rifugio lagunare

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Pesce Venezia

Pesce Venezia Venezia pesce,  e come pesce naviga: su quali rotte?

Venezia naviga come un pesce

Venezia è un pesce

La bellissima (e nuovissima) guida di Tiziano Scarpa ci fa camminare toccare fiutare gustare udire vedere questo pesce Venezia ancorato in mezzo alla laguna. Da dove viene?
«Venezia è un pesce. Guardala su una cartina geografica. Assomiglia a una sogliola colossale distesa sul fondo, o a un’orata che guizza su un’onda. Come mai questo animale prodigioso ha risalito l’Adriatico ed è venuto a rintanarsi proprio qui? […] È dalla notte dei tempi che naviga; ha toccato tutti i porti […]; sulle squame le sono rimaste attaccate madreperle mediorientali, sabbia fenicia trasparente, molluschi greci, alghe bizantine. Un giorno però ha sentito tutto il gravame di queste scaglie […] . Le sue pinne sono diventate troppo pesanti per sgusciare tra le correnti. Ha deciso di risalire una volta per tutte in una delle insenature più a nord del Mediterraneo, la più tranquilla, la più riparata, e di riposare qui.» Continua a leggere

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Il passeggero

Passeggero è colui che passa, nello spazio e nel tempo.

libro di McCarthy, Il passeggero

Il passeggero di Cormac McCarthy

Il passeggero passa, a volte fugge, sempre subisce una perdita, forse acquista qualcosa nel suo viaggio, ma tutto è destinato a trascorrere, ad essere perso. Continua a leggere

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Ammiano Marcellino

Ammiano Marcellino vive nel IV secolo d.C. e di questa sua epoca è una preziosa testimonianza, sia per i fatti a cui ha assistito personalmente, sia per le considerazioni che abbondano nei suoi scritti e che ci raccontano molto della mentalità degli uomini di quel tempo e di quella condizione.

Ammiano autore delle Storie

Le storie di Ammiano Marcellino

Probabilmente era di Antiochia, una città importante dell’Oriente romano, centro di studi letterari e scientifici, che Ammiano seguì e di cui si trova traccia nella sua narrazione. Spesso, infatti, interrompe la narrazione dei fatti storici con digressioni di vario tipo, che vanno dall’osservazione di popolazioni barbare all’esposizione di fenomeni atmosferici ed astronomici, da argomenti di carattere militare, come le macchine da guerra, a quelli di carattere medico; a questi accenni di geografia, etnologia, scienza, si alternano brani eruditi tratti dai classici, soprattutto da Cicerone. Continua a leggere

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Caterina

Caterina è  – forse – la madre di Leonardo da Vinci.  Forse…  la “certezza” è analizzata nell’ultimo capitolo del bellissimo libro di Carlo Vecce Il sorriso di Caterina .

Caterina, la madre di Leonardo

Il sorriso di Caterina

Per l’autore Caterina è anche un simbolo di libertà. Nel penultimo capitolo del romanzo parla Leonardo evocando le misteriose origini della madre schiava circassa, desideroso di poter fuggire da un mondo decrepito verso un luogo libero ed umano: Continua a leggere

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Mingher: le notti della peste

Mingher è un’isola che non c’è. È inutile cercarla là dove la colloca Pamuk, più o meno tra Rodi e Creta.

Mappa immaginaria di Mingher

Mappa dell’isola di Mingher

A Mingher fioriscono le rose, il cui profumo intenso si mescola con quello del caprifoglio e del tiglio.
Mingher è un paradiso in cui, nell’anno 1901, si scatena l’inferno: la peste. Continua a leggere

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Apostata

Giuliano imperatore apostata

Giuliano l’Apostata

Apostata è l’appellativo con cui lo ricordiamo.

Apostata. Così è passato alla storia l’imperatore Giuliano, l’affascinante protagonista del romanzo di Gore Vidal. Figura complessa e forse considerata secondaria nella storia dell’impero romano; un apostata che ha perso la sua battaglia. E per questo esecrato. Apostata perché il suo sogno di restaurare le religioni ellenistiche non si è realizzato. Apostata perché ha vinto il cristianesimo. Un filosofo  visionario in fondo, un mistico che sarebbe potuto diventare un santo se fosse stato cristiano. Continua a leggere

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Anagramma metamorfosi

Anagramma metamorfosi.

Anagramma metamorfosi

Anagramma metamorfosi: per una società migliore.

Anagramma metamorfosi: disordine nuovo ordine.  Con questo saggio Maurizio Bettini continua il discorso iniziato con il suo Radici. Affronta un tema molto presente nel dibattito culturale  di oggi, quello dell’identità. Ne parla con la consapevolezza di chi sa che non basta un discorso razionale ed informato per smantellare certe opinioni consolidate. «L’identitario “duro”, quello che stringe la tenaglia, ascolta solo quelli che parlano come lui, pensano come lui, sta chiuso nella sua “foresta” e, salvo miracoli squisitamente individuali, difficilmente sarebbe disponibile a uscirne per cambiare idea». Questo afferma  nell’Epilogo del libro. L’obiettivo è un altro: è quello di parlare agli incerti, a chi non ci ha mai pensato, a chi ha la mente aperta per ragionare, ai ragazzi che crescono, per spiegare che « l’Italia non è affatto una “foresta” da cui scacciare pericolosi intrusi,  ma è un paese civile e democratico, nel quale il rapporto con l’altro, chiunque o qualunque esso sia, non può che essere regolato dalle leggi e dalle antiche regole di umanità che stanno alla base della nostra cultura». Continua a leggere

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